mercoledì 22 gennaio 2014

La mia storia, la mia verità.

Giovedì 1 marzo 2007, erano circa le 14.30 quando io e i miei amici, una volta usciti da scuola, ci recammo come sempre alla stazione di Milano Lambrate. Era un periodo che mi sentivo strana, schifata verso il mondo intero, ma non ci facevo caso. Entrammo nel sottopassaggio, c'era il treno che ci avrebbe lasciato a Milano Rogoredo pronto a partire al binario 11, la corsa per non perderlo partì immediatamente. Arrivammo al binario, il treno era ancora lì, fermo, alcune porte erano aperte, altre chiuse, quella all'altezza del nostro arrivo era chiusa, uno dei miei amici la aprì, entrò lui, seguito dagli altri 4, ero l'ultima, era il mio turno. 
Misi il piede sul predellino, ad un certo punto sentì un movimento, il treno stava partendo. Panico. E ora cosa faccio? Non c'era più nulla da fare, se non sperare di restare in vita, il treno diede uno strattone così forte, che mi fece scivolare direttamente sotto le rotaie. Avevo paura di morire. 
Non ricordo il dolore, ricordo di aver tirato un grosso urlo dopo di che mi sono immobilizzata, sembrava un treno infinito, non si fermava ed io, avevo sempre più paura. Finalmente, qualcuno tira il freno di emergenza. Realizzo che il treno si è fermato, faccio di tutto per cacciarmi da quell'incubo con le mie forze e le mie braccia. C'è tanta gente sul binario, ma tutti hanno paura, ho ancora nelle orecchie l'urlo dei miei amici. Ma io sono fuori, una signora, che poi scoprirò essere un'infermiera, mi lega la sua sciarpa attorno a quel che resta della mia gamba. Io seppur sotto shock io sono sempre vigile e attenta a ciò che accade attorno a me. Nel giro di due minuti il personale dell'ambulanza era tutto attorno a me, cercano di tenermi attiva, e lo sono, visto che non mi faccio tagliare neanche il giubbotto nuovo :). 
Ad un certo punto inizio a sentire un peso agli occhi, la paura diventa più forte, chiedo:"Posso dormire o sto morendo?"... Nessuna risposta... Ripeto la domanda, forse non mi avevano sentito, infatti arriva la risposta "Dormi, dormi pure!" da lì, fino alla mattina dopo il nulla. Il seguito lo sapete, o magari un giorno forse ve lo racconterò più approfonditamente. :) 
Vi chiederete, perché questo racconto? Un motivo c'è sempre in quello che faccio e quello che dico. 
Mi son trovata a rileggere articoli su famose testate giornalistiche, che parlavano di me e del mio incidente. Puntualmente, da 7 anni, mi sento dire "ma tu sei quella che ha preso il treno al volo?", per colpa della cattiva informazione e delle malelingue. Gente che è arrivata a dire che mi sono buttata volontariamente. Vedete cari miei a 15 anni, si è nel pieno dell'adolescenza e si possono avere anche dei periodi no, ma ho sempre avuto una famiglia meravigliosa, degli amici meravigliosi, una voglia di vivere che superava qualsiasi cosa, per cui motivi per suicidarmi, non ne avevo proprio. 
Non ho mai avuto modo di far sentire la mia voce pubblicamente, i giornali che hanno scritto cazzate e che vi linko sotto, non mi hanno dato mai la possibilità di replicare, così ci ho pensato io, attraverso il mio blog, attraverso le mie parole e la mia, vera, unica e sola versione dei fatti. ;) 
I link son questi: 


Ps. Per tutti quelli che ancora mi additano come quella che ha preso il treno al volo... questo è il mio sorriso per voi! :) 


Vi abbraccio! 
Ale

1 commento:

  1. Brava Ale quante ne ho sentite pure io mi fischiano ancora le orecchie da tutte le stronzate che hanno scritto x vendere giornali.....MOTOCICLISTA SFRECCIA A QUASI 250 KM/H SULLA PROVINCIALE...MA CACATEVI ADDOSSO BOCCHE LARGHE DI STI CO****NI!!! Un saluto dal "collega"

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