giovedì 14 febbraio 2013

San Valentino? Io lo dedico alla mia gambina :)

 Ed eccoci di nuovo qui, ho aperto da poco il blog, ho un sacco di spunti, argomenti ed iniziative di cui parlare, ma non ho molto tempo per cui pian piano cercherò di scrivere un po’ tutto.
Oggi vi volevo parlare della mia giornata, perché non è stata una giornata come tutte le altre, ebbene sì, oggi 14 febbraio, giorno di San Valentino, io ho dedicato la mia giornata alla mia bella gambina.
:)
Sfacchinata assuuuuurda eh! Sveglia ore 5, senza in realtà aver dormito un granché durante la notte, treno verso Bologna e poi navetta, la navetta che porta al centro protesi Inail di Vigoroso di Budrio.
Il centro protesi è un posto nel quale, se  la prima volta in cui metti piede non arrivi forte e un po’ preparato, può fare un grande effetto: alla fine non è da tutti i giorni per i “comuni mortali” entrare in un centro dove a qualcuno (a chi più, e a chi meno) manca un pezzettino, ma va beh diciamo che io questo grande impatto credo di averlo superato anni fa.
Quel posticino là infatti, è diventato un po’ come una seconda casa, anche perché a dicembre dell’anno scorso, per montare la mia attuale gamba dotata di un fantastico ginocchio elettronico, a causa di vari problemi al moncone, mi è toccato star giù 3 mesi: 3 mesi che però mi hanno insegnato tanto, è come se avessi avuto un ulteriore piccola grande crescita, ho iniziato ad avere molta più coscienza di me e del mio “problema”, ho imparato ad ascoltarmi ed ascoltare, ho imparato a capire le mie sensazioni, e sono cose che per un amputato sono fondamentali, perché se non ci ascoltiamo noi che dobbiamo vivere tutto il giorno con la nostra protesi, non possiamo pretendere che i tecnici e i vari addetti ai lavori ci leggano nel pensiero, loro assemblano le componenti tecniche, ti assistono, ti aiutano, sono grandissime persone, ma no, purtroppo (o per fortuna) ancora non leggono nella testa di ogni persona, per cui il buon lavoro dovrebbe venire prima di tutto da noi in modo che, poi grazie al loro aiuto e al loro lavoro, ognuno possa avere la protesi più giusta e adatta alla propria persona.
Oggi comunque è stata una giornata abbastanza intensa, ho provato il nuovo invaso (ovvero la parte che contiene la mia “gambina”), abbiamo deciso che mercoledì prossimo si riscende per una prova e poi dal 25 rimarrò per 2 settimane circa giù a far la fisioterapia, che in questo momento mi serve abbastanza, quindi poi vi terrò aggiornati da lì :)
In ogni caso, come dicevo prima quella è un po’ la mia seconda casa, entrare lì dentro per me vuol dire sorridere dall’inizio alla fine (quando non sorgono i problemi :P), perché è una grande macchina gestita da persone davvero davvero grandiose, a partire dai pazienti, con i quali personalmente cerco sempre in qualche modo di attaccare bottone, perché sono dell’idea che possiamo imparare da chiunque, per cui per me, ascoltare le varie esperienze altrui è grande fonte di ispirazione, passando poi dalle signore della reception che sono sempre pronte ad aiutarti, ai fisioterapisti che sono grandissime persone che hanno rimesso in piedi anche i casi più disumani e ai quali vanno i miei migliori complimenti perché li stimo davvero molto per la loro pazienza e la loro bravura, fino ad arrivare ai tecnici, che sono un po’ il mio punto di riferimento (io so di essere grande fonte di stress e di rotture di palle per loro, ma gli sono capitata per cui mi devono tenere ahahah), ma davvero, sono coloro con i quali l’amputato deve essere più chiaro e preciso possibile, perché mettetevi nei loro panni, come ho detto prima, non hanno il dono di leggere nel pensiero, per cui armatevi di pazienza, ascoltatevi, ascoltateli, fatevi capire e siate di aiuto.
A tal proposito, qua devo far partire i ringraziamenti per coloro che mi sopportano sempre e comunque, ovvero i MIEI tecnici, devo ringraziare assolutamente tuuuuuutto il reparto dei transfemorali (gessi compresi), in particolare Francesco, Dimitri e Govoni, che hanno sempre trovato la soluzione a qualunque mio problema (fisico eh, per quelli mentali ci hanno rinunciato) e che sono stati sempre in qualche modo pronti ad aiutarmi (nonostante io sia una gran rompipalle ahah, ma in fondo so che mi vogliono bene).
L’Inail di Budrio è un grande centro, che ha rimesso in piedi e con grandi risultati tantissima gente, è un centro dove oltre ad aiutarti a reintegrarti nella società, ti aiuta anche a fare molte conoscenze e a far si che si creino (come è successo a me) grandissimi rapporti di amicizia, che so che in qualche modo mi porterò sempre nel cuore.
Alla prossima :)

Ale

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